"Frasi che mi fanno ribrezzo": Sara Curtis contro gli haters, cosa è successo

Ad agosto si trasferirà negli Stati Uniti per studiare e crescere come atleta ma la nuova stella del nuoto, Sara Curtis, si scaglia pubblicamente contro gli haters che contestano i suoi record: ecco perché

"Frasi che mi fanno ribrezzo": Sara Curtis contro gli haters, cosa è successo
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In molti la paragonano alla "Divina" Federica Pellegrini, di sicuro ha già battuto alcuni suoi record che dimostrano tutta la forza e il talento a soli 18 anni: l'azzurra Sara Curtis è reduce da due strepitosi record sui 50 e 100 metri stile libero ma adesso a tenere banco sono i soliti odiatori sociali (haters) che riversano le loro frustazioni sui social colpendo anche la giovane nata a Savigliano, in provincia di Cuneo, da padre italiano e madre nigeriana e che, per questo motivo, i suoi record non sarebbero italiani.

"Non conoscono la Costituzione"

"Alcuni scrivono che il mio record italiano in realtà è un record nigeriano. Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c’è quello di avere almeno un genitore italiano", sottolinea in un'intervista al Correire della Sera. "Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento. Nella mia classe all’Istituto Tecnico Economico di Savigliano siamo in nove, c’è solo una ragazza che ha entrambi i genitori italiani. Sentirmi dire che non sono italiana solo perché sono mulatta è ripugnante".

Il presente in Italia

Purtroppo, agli imbecilli non c'è mai fine specie dagli anni Duemila quando hanno modo di poter scrivere i loro pensieri sui social network. Chiusa la parentesi degli haters che lasciano, come sempre, il tempo che trovano, la giovane campionessa ha spiegato al quotidiano di essere rimasta quella che è nonostante il boom mediatico di queste ultime settimane. "È il mondo intorno a me che forse è cambiato. Ho migliorato un record che le apparteneva dal 2016 ma Federica resta una icona, ha fatto la storia del nuoto nei 200 stile. Io sono una velocista, le mie gare sono sui 50 e 100 metri. Sono diversa e vorrei cominciare a crearmi la mia piccola stradina", racconta Sara.

Il futuro negli Usa

Un altro motivo di accusa nei confronti di Sara Curtis nasce dalla volontà della 18enne di andare a studiare e allenarsi negli Stati Uniti a partire da agosto. Nulla di sbagliato se non un arricchimento personale e professionale come migliaia e migliaia di italiani fanno ogni anno (giustamente) andando in svariate parti del mondo. Da qui, l'accusa addirittura di voler scappare dall'Italia. "Io non sto andando negli Usa per divertirmi ma per migliorarmi come atleta e come persona. Non sto proprio scappando, il tricolore lo vestirò per sempre perché sono italiana. A dispetto di quello che può pensare qualche ignorante", afferma senza mezzi termini Curtis.

Il retroscena con il coach americano

Dopo l'esame di Maturità che sosterrà tra poche settimane, dunque, il futuro sarà a stelle e strisce. "Sentivo di voler cambiare qualcosa nella mia vita. Ho stilato una lista di tutti i pro e i contro, alla fine mi sono detta: 'Sara buttati, se il treno passa in questo momento è per un motivo preciso'. Quelli della Virginia University mi cercavano da un po’ di tempo. Il coach Todd DeSorbo mi aveva contattata nel 2023 ma io non gli avevo risposto". Per chi non lo sapesse, questo tecnico è tra i più quotati al mondo e alle Olimpiadi di Parigi nel 2024 è stato anche c.t. degli Stati Uniti. "Quando l’ho conosciuto mi ha detto: ti avevo scritto su Instagram nel 2023. Ma io la chat non l’avevo proprio letta!".

La brava Sara conclude spiegando cosa l'ha spinta a trasferirsi oltreoceano oltre al semplice desiderio di modificare la sua quotidianità. "Per crescere ho bisogno di confrontarmi con atlete migliori di me. Mi piace l’idea di far parte di un gruppo di allenamento frizzante e vivace. Sono stata sempre abituata ad allenarmi da sola a casa mia, tra Savigliano e Cuneo. La solitudine alla lunga mi avrebbe logorato.

E poi sono curiosa di capire la mentalità degli americani, loro riescono a primeggiare nello sport in un ambiente diverso dal nostro. Sarà fondamentale dividere anche la quotidianità fuori dal nuoto con persone che fanno le mie stesse cose", conclude.

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