
Una borsa di plastica con dei vestiti sporchi nell'acqua di un canale tra i campi di Garlasco e la vicina Tromello. All'epoca ritrovati da un agricoltore e da sua moglie, che li hanno poi consegnati ai carabinieri che investigavano sul caso e che li hanno fatti analizzare dai colleghi del Ris di Parma nel 2007. La donna, che si chiama Cristina e che lavorava nei campi della zona, dopo anni ha parlato ai microfoni di Mattino 5, e al giornalista ha mostrato anche il punto del ritrovamento. "Ho trovato dei vestiti sporchi di rosso e ho visto che erano griffati, c'era anche un paio di scarpe. Mi sono incuriosita e ho chiamato le forze dell'ordine".

Erano stati sequestrati, si legge negli atti del processo che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi, il 25 agosto, quindi 12 giorni dopo l'omicidio di Chiara Poggi: due pantaloni, uno di jeans neri e un pantalone beige marca "Marlboro", un paio di leggins da donna e due canottiere. Sui primi due non è stata trovata, secondo le analisi, nessuna traccia significativa, mentre sui leggins e sulle canottiere il luminol, che reagisce anche al ferro, ha dato un esito positivo. Ecco cosa si legge sul reperto “Pantaloni” leggins: "Il reperto è stato ispezionato tramite l’ausilio della crimescope e successivamente nebulizzato con luminol. È emersa un’area reattiva al luminol sulla gamba destra, posteriormente, oggetto di prelievo (campione Pant_B1). Sia l’area descritta, sia le tracce di dubbia natura sono state testate con il combur test (un test rapido che usano gli investigatori sulla scena del crimine, ndr) e hanno fornito esito negativo".
Veniamo al reperto canottiere, descritte nella relazione del Ris come "sporche di terriccio e di tracce di varia natura". Si legge: "La canottiera classificata F presenta una traccia di colore rossastro. I reperti sono stati ispezionati tramite l’ausilio della crimescope e successivamente nebulizzati con luminol; sono emerse due ristrette aree di circa 5 mm di diametro sulla canottiera classificata F oggetto di unico prelievo. Tutte le tracce di dubbia natura, quelle rossastre e quelle risultate positive al luminol, sono state testate con il combur test che ha fornito esito negativo". Ed ecco cosa scrivono i militari del Ris rispetto alle scarpe, da uomo. "Reperto “scarpe fiume” (già rep. G): n.1 paio di scarpe di colore marrone, recanti varie tracce brunastre di dubbia natura. Il reperto è stato nebulizzato con luminol e sono emerse due aree di luminescenza: una sulla suola della scarpa destra e una su quella sinistra (vds foto) entrambe oggetto di un unico prelievo (campione scarpe_fiume). Sia le tracce di dubbia natura, sia quelle evidenziate dal luminol sono state testate con il combur test ed hanno reagito negativamente".
Come ha fatto notare il genetista Pasquale Linarello (consulente della difesa Stasi) in trasmissione, sarebbe oggi interessante rianalizzare vestiti e scarpe con dei test più efficienti, ad
esempio con l'Obti test, più specifico per il sangue. Peccato che i reperti sono stati tutti distrutti perché si è ritenuto di farlo, vista la condanna definitiva ad Alberto Stasi. E oggi l'operazione non è più possibile.