
“Avessi anche mangiato io in quella casa, di sicuro non quella mattina… Facciano tutte le loro verifiche… Fruttolo, tutte quelle cose lì, cartoni della pizza… Con me non centrano niente. Non so neanche cosa dirti, nel senso: controllino pure, non c’entro niente io col Fruttolo”. È lapidario Andrea Sempio ai microfoni di “Chi l’ha visto?”.
Il 37enne è stato iscritto nel registro degli indagati per il delitto di Garlasco a marzo 2025 e da allora proclama in ogni occasione la propria estraneità ai fatti: per due volte era stato indagato precedentemente e sempre archiviato. Ieri è partito l’incidente probatorio per testare tutti i reperti mai analizzati da quel 13 agosto 2007, da quando Chiara Poggi è stata trovata trucidata nella sua villetta mentre i genitori e il fratello erano lontani.
Si trovava quindi da sola Chiara Poggi in quei giorni d’estate, con l’eccezione delle visite di Alberto Stasi, il fidanzato che è stato condannato per l’omicidio nel 2015. Ora Sempio è indagato per concorso in omicidio con ignoti o con lo stesso Stasi, sebbene tra i due non ci fosse, pare, che una conoscenza decisamente superficiale.
Tra i vari reperti al vaglio degli inquirenti, ci sono i rifiuti trovati nella spazzatura 8 mesi dopo il delitto: si tratta di packaging alimentari per lo più, ma non si sa se quel cibo sia stato consumato la sera prima o la mattina dell’omicidio. Tra questi reperti ci sono due barattoli di Fruttolo, una crema al formaggio e alla frutta per bambini che Chiara Poggi non avrebbe potuto consumare: era allergica al lattosio. Per questo gli inquirenti stanno cercando di capire se su quei due barattoli siano presenti le impronte ed eventuali tracce biologiche di Sempio.
Intanto, nei giorni scorsi, il legale dell’indagato, Massimo Lovati, aveva pronunciato una frase sibillina in un’altra trasmissione tv, Quarto Grado: “Ho fatto un incubo. Che nel Fruttolo c’è il Dna di Sempio. Poi ognuno fa le considerazioni che crede”. I reperti nella spazzatura saranno analizzati domani ma la difesa di Sempio presenterà opposizione, come ha annunciato ieri Lovati a "Chi l'ha visto?": “Noi non crediamo in questa spazzatura. È una questione talmente irrazionale che si sia conservata una spazzatura per 18 anni”. L'ipotesi degli inquirenti è che la mattina dell'omicidio ci fosse un gruppo di persone a fare colazione.
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Finora è stato ipotizzato che appartenga a Sempio - ma non c’è identificazione piena, poiché le minuzie non sono sufficienti a fare questo - l’impronta di una mano sul muro delle scale che nella villetta di Garlasco portano alla cantina, ovvero il luogo in cui giaceva, agli occhi di soccorritori e inquirenti quel 13 agosto, il corpo di Chiara Poggi. L’impronta si trovava su una porzione di intonaco, che risulterebbe completamente consumata nelle analisi del 2007.
Durante la puntata di "Chi l'ha visto?" sono stati mostrati inoltre dei cereali: vengono trovati sul comò ma nel video della repertazione si sente dire che si sarebbero trovati prima sul divano.
Occhi puntati anche sul telefono fisso di casa poggi: sull'appoggio della cornetta, e quindi internamente, c'era una macchia dopo il delitto: era una traccia ematica? Chiara Poggi potrebbe aver tentato di chiedere aiuto per telefono, venendo aggredita? L'assassino ha rimesso la cornetta a posto e quindi ci sono le sue impronte sopra?