Un mese di Leone

Dal primo discorso con Zelensky e Putin. Le parole sulla famiglia e il ritorno ai simboli della Chiesa. Nuovo appello: "La pace tornerà se non saremo più predatori"

Un mese di Leone
00:00 00:00

Sono le 18,07 dell'8 maggio quando piazza San Pietro esplode in un tripudio. È fumata bianca, il collegio cardinalizio ha scelto il successore di Pietro, c'è il nuovo Papa. Al quarto scrutinio i 133 cardinali eleggono Robert Francis Prevost. Il primo pontefice statunitense, il primo agostiniano dopo un Papa gesuita, si presenta al mondo con un testo scritto a mano, di suo pugno, durante la pausa pranzo al termine di tre scrutini. L'allora cardinale Prevost aveva già intuito il suo destino.

«La pace sia con tutti voi» esordisce il nuovo Papa che si presenta con indosso anche la stola, la mozzetta (la mantellina rossa corta) e il rocchetto (la sopravveste in pizzo ricamato), così come Wojtyla e Ratzinger. Una scelta in discontinuità con Francesco.

È trascorso un mese da quell'8 maggio, e Prevost - che ha scelto di chiamarsi Leone XIV richiamando il Papa della Rerum Novarum Leone XIII - si è già fatto conoscere per i suoi interventi e i suoi incontri. Ha scelto un nome «preconciliare», ha annunciato il ritorno della sede papale nel Palazzo Apostolico, ha cantato il Regina Caeli.

Visite a sorpresa e qualche strappo al protocollo. Come quella al Santuario della Madre del Buon Consiglio a Genazzano, o il pranzo dagli agostiniani in via Paolo VI, o infine la preghiera sulla tomba

di Francesco, a Santa Maria Maggiore. Ha incontrato i giornalisti in udienza privata invitandoli a «disarmare la comunicazione»; al corpo diplomatico ha chiesto di «lavorare per costruire la pace», mentre alla Curia e ai suoi dipendenti ha ribadito «i Papi passano, la Curia rimane». Leone XIV ha ripreso gli appuntamenti giubilari dando nuovo slancio all'Anno Santo.

Nell'incontro con le Chiese orientali ha chiesto che «tacciano le armi» e ha invitato i potenti a dialogare. «Il matrimonio è il vero amore tra l'uomo e la donna» ha detto nel suo primo vero Giubileo in piazza San Pietro, quello delle famiglie.

E le udienze private, come quella con il numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner (con cui ha scherzato, vista la sua passione per lo sport), con la squadra del Napoli vincitrice del Campionato, o l'incontro con i partecipanti al Giro d'Italia. Ed ancora, le udienze ai capi di Stato: venerdì a Sergio Mattarella, ieri all'argentino Milei. Ma anche il presidente ucraino Zelensky e il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, incontrati entrambi dopo la messa di insediamento il 18 maggio scorso.

Nel primo mese di Pontificato, Leone ha ricevuto i capi dicastero della Curia per entrare nel vivo del lavoro della macchina vaticana.

E la sua prima nomina curiale è stata quella di una donna, suor Tiziana

Merletti, incaricata come segretario del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

Il tema della pace è finora il tarlo di Leone XIV. Al centro dei suoi pensieri la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. Anche ieri, durante la veglia di Pentecoste in san Pietro, ha detto: «La pace tornerà se non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini».

Del resto, nel suo discorso d'insediamento, ha espresso il suo desiderio di una «pace disarmata e disarmante», invitando a un dialogo aperto. Il ruolo che il Vaticano può giocare è decisivo. Leone XIV ha ricevuto una telefonata sia da Zelensky che dal presidente russo Putin, che ha confermato al Pontefice «il suo interesse a raggiungere la pace in Ucraina attraverso mezzi politici e diplomatici».

Infine, uno strappo al

protocollo: l'abbraccio al fratello maggiore, Louis, durante i saluti al termine della messa inaugurale. E la scelta di continuare a vivere nel suo appartamento, al Sant'Uffizio, prima di trasferirsi al Palazzo Apostolico.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica
OSZAR »